Come è strutturato il percorso formativo e professionale di Augeo

Il progetto Augeo, Mamme a lavoro è frutto di un’impegno e un’esperienza nel campo dell’accoglienza che dura da 25 anni. Per accedere al percorso bisogna rispettare dei criteri oggettivi: essere una madre sola o in situazione di particolare difficoltà economica/sociale e avere almeno un minore a carico, sono escluse quante soffrono di dipendenze. Le partecipanti sono sia italiane sia straniere (a condizione di un livello sufficiente di conoscenza della lingua italiana).

La seconda selezione prevede tre colloqui conoscitivi, un focus group per sondare motivazione e aspettative ed altri due colloqui per strutturare il piano di sviluppo professionale. Questa è la fase in cui si mira ad indagare il grado di competenze e porterà alla stesura del curriculum vitae.

Quel che conta davvero è prendere coscienza del proprio valore (molte mamme, causa la propria storia personale, sono profondamente sfiduciate) e di definire il proprio progetto di sviluppo professionale in modo pragmatico, mirato e, in definitiva, efficace.

Una componente importante del lavoro dei professionisti di Augeo sono gli strumenti messi in atto in aula: molteplici e fortemente variegati in quanto vengono adattati e modellati sul singolo gruppo. Si tratta di strumenti di riflessione guidata attraverso il “metodo autobiografico narrativo”, per prendere una reale consapevolezza della propria storia personale, formativa e lavorativa, riuscendo così ad individuare capacità e aree dove è necessario un miglioramento. Altri strumenti, invece, indagano quanto la persona conosca il mercato del lavoro e ciò che realmente conta nella vita professionale.

In base a ciò che emerge da questo percorso si organizzano delle small class per incrementare abilità e conoscenze, come informatica ed educazione domestica. Vengono inoltre svolte delle simulazioni di colloquio (anche con l’aiuto di imprenditori amici). Questo passaggio si conclude con l’invio a percorsi di formazione in linea col percorso della singola madre.

Superate tutte queste fasi, si entra nel vivo del percorso di professionalizzazione e si procede alla selezione delle donne che usufruiranno di una settimana d’aula d’orientamento al lavoro con la psicologa orientatrice del lavoro e, soprattutto, ad un percorso di tre mesi di tirocinio.

Nel corso del tirocinio, il personale di Augeo insieme al tutor aziendale effettuano verifiche del percorso con colloqui di monitoraggio costante.

I successi ottenuti dal progetto Augeo fino ad oggi poggiano su tre pilastri.
1) Impegno delle partecipanti: prima con una selezione basata sulla motivazione, poi nel lavoro svolto in aula e, infine, nel coso dei tirocini formativi, dove la propria dedizione sarà valutata sia dal datore di lavoro che dal personale Augeo.

2) Professionalità dello staff: l’intero progetto è ideato e realizzato da professionisti del sociale (che è possibile conoscere nelle altre interviste sul sito); i volontari vengono formati; infine, le madri non vengono “abbandonate al proprio destino” una volta trovato uno stage, ma sono costantemente seguite, monitorate e supportate.

3) L’aiuto di chi supporta Augeo: nel corso dell’anno vengono organizzati numerosi incontri a porte aperte durante i quali è possibile conoscere il progetto e i successi raggiunti. È possibile supportare Augeo in 3 modi: come volontari, come donatori o contribuendo a realizzare un tirocini formativo.

Dunque, cosa che ha reso il progetto così funzionale e funzionante?
Una miscela di professionalità, esperienza, passione e coraggio.

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